Mutui 2024: giovani e boomers a confronto

Il taglio dei tassi rilancia i mutui, giovani e boomers a confronto nel 2024. Chi sta sfruttando al meglio i nuovi tassi del 2024? Come procede la corsa delle nuove generazioni all’acquisto della casa?

Negli ultimi mesi, la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) ha subito significativi cambiamenti, con riduzioni dei tassi di interesse che hanno avuto un impatto tangibile sulle scelte finanziarie degli italiani. L’ultimo taglio di 0,25 punti base ha riacceso l’interesse per i mutui, specialmente tra le fasce più giovani, che vedono in questo contesto un’opportunità per accedere al mercato immobiliare.

Secondo una ricerca condotta da Unipol in collaborazione con Ipsos, il 34% degli italiani ritiene che il taglio dei tassi rappresenti un incentivo per sottoscrivere un mutuo, in particolare per la prima casa. Questo dato sale al 51% tra i giovani della Generazione Z, a dimostrazione di una forte propensione di questa fascia d’età a investire nell’acquisto di una casa. Tuttavia, l’interesse si riduce notevolmente quando si parla di seconde case (16%) o di ristrutturazioni (21%), settori che vedono protagonisti la Generazione X e i Baby Boomer, con percentuali di interesse tra il 21% e il 32%.

Mutui e generazioni: diverse motivazioni, diverse scelte

L’analisi delle motivazioni dietro la propensione a richiedere un mutuo evidenzia importanti differenze tra le generazioni. I giovani della Generazione Z, spesso alla loro prima esperienza di acquisto, sono maggiormente orientati verso il mutuo a tasso variabile con CAP, ritenuto una scelta più conveniente per il breve periodo. Il 60% di loro vive in famiglie che hanno optato per questo tipo di soluzione. Al contrario, i Baby Boomer tendono a preferire il tasso fisso, una scelta considerata più sicura, soprattutto per chi ha sottoscritto mutui diversi decenni fa. Tra i Millennial, invece, prevale la volontà di rinegoziare le condizioni del mutuo, con il 47% di loro interessato a migliorare i tassi in corso, seguiti dalla Generazione Z e dalla Generazione X, seppure in misura minore.

Per i Baby Boomer, in particolare, il contesto attuale di tassi ancora elevati rappresenta un forte deterrente: il 65% di loro ha dichiarato di voler rimandare l’acquisto di una casa o la richiesta di un mutuo fino a quando le condizioni non diventeranno più favorevoli. Al contrario, i giovani della Generazione Z si dimostrano meno propensi ad aspettare (48%), motivati forse dalla volontà di approfittare delle opportunità immediate offerte dal mercato.

Mutui e difficoltà economiche: l’impatto sulle generazioni

Le difficoltà economiche legate al pagamento dei mutui non sono estranee a nessuna generazione. Quasi un italiano su due ha dichiarato di aver incontrato problemi nel pagamento di almeno una rata del mutuo, con motivazioni diverse a seconda dell’età. Tra i Baby Boomer e la Generazione X, gli ostacoli principali sono legati all’aumento del costo della vita (54%) e a spese impreviste (42%), mentre Millennial e Generazione Z si trovano spesso a fronteggiare problemi personali come difficoltà di salute o separazioni che incidono sul reddito familiare.

Inoltre, lo studio ha evidenziato come circa il 35% degli italiani con un mutuo attivo si dichiari insoddisfatto delle condizioni economiche pattuite, soprattutto tra coloro che hanno optato per un tasso variabile. Al contrario, i mutuatari con tassi fissi, soprattutto della Generazione X e Baby Boomer, si dichiarano in gran parte soddisfatti delle condizioni ottenute in passato, nonostante l’inflazione crescente e i costi generali più elevati.

Andamento dei mutui nel 2024: segnali di ripresa

Il 2024 ha visto una ripresa significativa della domanda di mutui, con un aumento del 7,2% nei primi tre trimestri dell’anno. Settembre ha registrato un picco del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnalando una ritrovata fiducia nel mercato immobiliare. Il taglio dei tassi della BCE, insieme a politiche economiche espansive, sta incoraggiando le famiglie italiane a prendere decisioni di lungo periodo, anche in vista di nuove normative come la Direttiva Case Green, che potrebbe ulteriormente spingere i mutui green nei prossimi anni.

L’importo medio dei mutui richiesti è aumentato dell’1,6% nel terzo trimestre del 2024, attestandosi a 146.469 euro. Le richieste più frequenti si collocano nella fascia compresa tra i 100.000 e i 150.000 euro, segno che le famiglie italiane preferiscono mantenere un equilibrio tra il debito contratto e la propria capacità di rimborso. In particolare, il 61,3% dei mutui richiesti proviene da persone tra i 25 e i 44 anni, dimostrando come la fascia giovane-adulta sia la più attiva nel mercato.

Un futuro incerto ma potenzialmente positivo

Il contesto del 2024 mostra un panorama in evoluzione per il mercato dei mutui in Italia. Le generazioni più giovani, in particolare la Generazione Z, vedono nel taglio dei tassi un’opportunità per entrare nel mercato immobiliare, mentre le generazioni più anziane preferiscono attendere condizioni migliori o mantenere il loro status quo. La ripresa delle richieste di mutui e l’aumento degli importi medi riflettono un clima di maggiore fiducia, pur con qualche incertezza legata al costo della vita e all’inflazione.

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