La fiducia degli acquirenti nel settore immobiliare aumenta. Nonostante l’inflazione, i venti di guerra e i tassi dei mutui, il primo trimestre 2022 registra un + 12% di transazioni in più rispetto allo stesso trimestre del 2021.
Il mercato immobiliare dal post pandemia ad oggi convince ogni giorno di più. Il real estate si dimostra una asset class, un bene rifugio e il primo bisogno degli italiani. La necessità di una casa in grado di rispecchiare i nostri desideri e al contempo sia capace di proteggere il nostro futuro non cambia ma, sicuramente, si rinnova. Esigenze e desideri si trasformano, anzi, la trasformazione è in atto da tempo. Il nuovo corso dell’abitare, come lo abbiamo più volte definito, guida la propensione all’acquisto e lo fa seguendo nuovi canoni. Lo testimoniamo le crescenti richieste dei nostri clienti che desiderano una abitazione con specifiche ben precise e in linea con le analisi di mercato e lo dimostrano i rapporti degli analisti di settore.
La domanda sta quindi mettendo sotto i riflettori i limiti di una tipologia di unità immobiliari, chi cerca una nuova casa lo sta facendo proprio dopo aver valutato i punti deboli di quella attuale. Più qualità, un concetto che non è strettamente legato alla metratura di un immobile, ma ai benefici di un quartiere più prestigioso e meglio servito, alla possibilità di avere uno spazio esterno privato, ad una classe di efficienza energetica più rispettosa dell’ambiente ed altre prerogative che implementano il gap tra gli immobili di livello medio-basso e gli immobili di qualità, o tra immobili in linea con i futuro e quelli che necessitano di una completa ristrutturazione.
IL RAPPORTO NOMISMA
Un primo spaccato di quanto la casa sia un bene di primaria importanza ce lo presenta il recente rapporto dell’Istituto Nomisma che fotografa un dinamismo del mercato nonostante le complessità del periodo che stiamo attraversando. Dal caro bollette, al rialzo dei tassi di interesse dei mutui la casa rimane il primo pensiero degli italiani. Non è una casa dormitorio quella che risiede nell’immaginario dell’acquirente italiano ma deve rispettare dei parametri specifici. L’analisi “Famiglie e investitori alla prova di un abitare arricchito”, presentata in occasione del 15° Rapporto sulla finanza immobiliare, a cura di Nomisma, mette in evidenza che è la casa a doversi piegare al nostro stile di vita. Il concetto di casa come luogo d’appoggio, come posto in cui rifugiarsi solo la sera dopo il lavoro è cambiato. La casa torna centrale nella vita e nella coabitazione di un nucleo familiare.
La propensione all’acquisto rimane alta con ben 3,5 milioni di famiglie, si legge nel rapporto, potenzialmente interessate a una nuova condizione abitativa, di queste sono quasi 900mila quelle che hanno intrapreso iniziative concrete rivolte all’acquisto.
Il rapporto profila anche la tipologia di acquirente che è prevalentemente compresa tra due fasce di età: le famiglie giovani tra 18-34 anni e quelle tra i 35-44 anni. L’acquisto di una casa in queste due fasce d’età vede acquirenti in possesso di un elevato titolo di studio, imprenditori, liberi professionisti e dirigenti, residenti nelle grandi città, coppie con figli, che vivono in affitto, desiderose di migliorare la propria condizione abitativa.
MUTUI
È sul fronte dei mutui che si configura la sfida più importante. Oltre la metà degli acquisti è stato finanziato con mutui, per i quali il tasso medio di interesse è aumentato nel primo trimestre del 2022 all’1,89%, ben 8 punti base in più del trimestre precedente. Sarà questo il termometro per capire se gli italiani che devono rivolgersi alle banche continueranno o meno a comprare case. In particolare sotto osservazione sarà il livello di accesso al credito. Nel caso in cui gli istituti di credito stringano le erogazioni chiedendo garanzie più consistenti potremmo assistere ad una diminuzione delle erogazioni.
TRANSAZIONI CON IL VENTO IN POPPA
Che il Real Estate sia il primo pensiero degli italiani lo dimostrano anche le transazioni. Il post pandemia ha visto un recupero a due velocità e, se per esempio, Milano si è fatta attendere mentre Roma volava, ora la capitale del business si mette in pari. Gli incrementi delle transazioni nei primi mesi del 2022 vedono Milano far registrare un +36%, seguita Palermo (+15,5%), Bologna (+11,1%) e Firenze (+10,2%). Il bilancio dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate sugli acquisti di abitazioni in Italia rivela che da gennaio a marzo 2022 sono state vendute il 12% di case in più rispetto allo stesso trimestre del 2021, per un totale di oltre 181mila abitazioni. In particolare, le abitazioni acquistate nel primo trimestre del 2022 sono quasi 20mila in più rispetto allo stesso trimestre del 2021. Roma, con oltre 9mila transazioni fa registrare un +6,4%.
I TAGLI PIU’ RICHIESTI
L’aumento degli scambi ha riguardato tutti i tagli di abitazioni ma emergono percentuali più elevate di appartamenti medio/piccoli e metrature comprese tra i 50 e gli 85 mq (30,9% degli scambi) con una variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del +14,5%.